Far conoscere a un sempre maggior numero di persone le situazioni ambientali e le necessità esistenziali di quanti nel mondo sono permanentemente in condizioni di indigenza assoluta dalla quale derivano fame, malattie, elevata mortalità infantile, vita media breve, analfabetismo e tante altre sciagurate condizioni non disgiunte da soprusi, maltrattamenti e anche schiavitù fisica.
Don Eugenio si rivela un propagandista attivo: oltre a tenere informata la comunità con le notizie che periodicamente arrivano dai missionari legati al Patronato, nelle prediche ai ragazzi, ma anche in quelle delle Messe festive celebrate per i fedeli del rione, spesse volte trasmette i valori del Vangelo testimoniandoli con esempi di vita dei missionari ed in particolare dei tre che, più ancora di altri, porta nel cuore e con i quali è a stretto contatto:
— don Giovanni Camnasio, suo compagno di corso in seminario, che in India ha fondato e guida un lebbrosario che ospita tremila ammalati emarginati dalla società locale;
— Padre Elia Casiraghi, suo compagno di corso in seminario, in India a guida di una numerosa Comunità da lui aggregata e in continua espansione;
— Padre Eugenio Caligari, che considera un ex dell'Oratorio, in Uganda e poi in Sudan a costituire e assistere comunità cattoliche impiantando scuole, dispensari sanitari e impegnandosi, con adeguati aiuti, a insegnare e sviluppare attività agricole e artigianali.
Se la preghiera e l'impegno di ricevere la comunione tutti i primi venerdì del mese degli appartenenti all'Associazione Missionaria è necessaria a sostenere l'apostolato dei missionari, lo è altrettanto il contributo materiale inviato a supporto delle loro attività e assistenza.
Allo scopo durante tutto l'anno i ragazzi, organizzati da un Cooperatore, raccolgono materiali che rivenduti possono procurare risorse da impiegare per le necessità delle Missioni.
Si raccolgono francobolli usati, carta di giornali, e nell'anteguerra anche le capsule di stagnola (i famosi "tulin del latt"!) che sigillano le bottiglie della Centrale del latte di Milano, si organizzano anche mostre e vendite di piccoli oggetti di artigianato afro-asiatico o latino-americano.
L'amore per le Missioni è una vera e viva tradizione del Patronato, ogni anno a ottobre, celebrando la giornata missionaria mondiale, ci si impegna per raccogliere una cifra superiore a quella dell'anno precedente, anche se don Eugenio ammonisce: " ... il vero merito davanti a Dio non è proporzionato ai soldi, ma all'amore e al sacrificio".
I fondi raccolti tra i ragazzi dell'Oratorio, i giovani del Pensionato e i fedeli del rione che partecipano alle S. Messe, vengono inviati direttamente ai missionari perché, in loco, possano impiegarli per le necessità prioritarie delle loro comunità.
Ai missionari legati al Patronato che, terminato il periodo di riposo in Italia, ripartono per la Missione, viene sempre consegnata o una somma in denaro, o donato un bene strumentale (aratro, pompe, attrezzi vari, ecc.) necessari per migliorare la vita delle persone che gravitano sulla Missione da loro guidata.