L'Oratorio è certamente anche un luogo di incontro nel quale la ricreazione e le attività culturali, filodrammatiche, musicali, sportive sviluppano la socialità e promuovono le amicizie.
Soprattutto è una palestra di vita che ha i suoi cardini nella preghiera e nell’istruzione religiosa indispensabili per "fare del giovane un cristiano forte e cosciente, un cittadino solido e leale, un uomo buono e moderno (S.S. Giovanni Paolo II)”.
Nel quasi mezzo secolo compreso tra il 1928 e il 1977 l'Oratorio del Patronato Sant’Antonio assolve questa importante e delicata missione grazie all'apostolato di don Eugenio che nei quarantanove anni di sacerdozio vissuti al Patronato, educa e forma alla fede cristiana migliaia di giovani (ben tre generazioni), accompagnandone una decina nel cammino verso il seminario e quindi al sacerdozio.
Don Eugenio in Oratorio non impone a nessuno la preghiera, l'esercizio delle pratiche religiose o di accostarsi ai Sacramenti: è troppo rispettoso del prossimo, anche se bambino.
Sono invece la sua costante presenza in Oratorio, il suo approccio con i ragazzi, le sue attenzioni e il suo essere sempre disponibile per tutti e per ognuno, il suo modo di insegnare il catechismo e trasmettere i valori del Vangelo, il suo parlare convincente, il suo modo di confessare ...il suo essere prete, sempre in ogni occasione e circostanza, che gli fanno guadagnare l’incondizionata fiducia dei ragazzi e dei giovani che da lui si lasciano guidare sulla via della formazione.
La preghiera tramite diretto per rivolgersi con la parola o il pensiero a Dio o, per intercessione, alla Madonna o ai Santi, è considerata da don Eugenio elemento essenziale sia per la formazione, sia quale guida e sostegno spirituale nella quotidianità della vita di ogni cristiano.
Ai suoi ragazzi spiega e fa capire che la preghiera acquista il suo reale valore quando si esprime con fede e devozione e non quando è buttata là come una serie di parole pronunciate meccanicamente a memoria, magari anche pensando contemporaneamente a chissà chi o a che cosa. Perciò don Eugenio si impegna, ancor più che a insegnare le preghiere, a preparare i suoi ragazzi sul modo di pregare. E per chiarire i contenuti, e il significato che assumono nel recitarle, per ciascuna preghiera don Eugenio spiega il significato che esprime ogni loro singola frase.
E preghiera comunitaria e corale è anche il canto. Dotato di un eccellente talento musicale, don Eugenio, a prescindere dalle esecuzioni della Schola Cantorum che istruisce e dirige, fa cantare frequentemente la massa dei ragazzi durante la celebrazione delle diverse liturgie: a tale scopo compone le musiche, spesso
anche le parole, di diversi canti insegnandoli poi a tutti.
Nel pomeriggio di ogni domenica tutti i ragazzi e giovani presenti in Oratorio sono educati alla dottrina cristiana nel corso di incontri della durata di circa un'ora.
L'istruzione religiosa, impartita in base ad un programma stabilito per fasce di età corrispondenti all'ordinamento delle classi scolastiche, viene impartita in ben quindici sezioni:
- quattordici per i ragazzi che frequentano la scuola dalla prima elementare ai primi due anni della scuola superiore, e giovani lavoratori;
- una per i maggiori: studenti del 3, 4 e 5 anno di scuola superiore, universitari e giovani lavoratori.
Ad eccezione dei maggiori, che si incontrano con don Eugenio, i ragazzi e i giovani delle altre sezioni sono istruiti dai Cooperatori, selezionati e a loro volta istruiti allo scopo da don Eugenio.
Dopo la dottrina, tutti i presenti in Oratorio si recano in chiesa per un ringraziamento e ricevere la benedizione Eucaristica, che è preceduta da un breve pensiero di don Eugenio.
Con l'offerta a Dio del corpo e del sangue di Gesù Cristo, sotto le specie del pane e del vino, la S. Messa risulta il supremo e unico rito sacrificale della Chiesa Cristiana cattolica.
Per la famiglia del Patronato, ragazzi, giovani dell'Oratorio e del Pensionato, Cooperatori, la S. Messa festiva, considerata da don Eugenio la pratica religiosa più importante nella vita oratoriana, si celebra, da sempre, alle ore 10.00 e registra normalmente oltre cinquecento presenze alle quali si aggiungono i numerosi fedeli del rione.
Celebrata in forma solenne, con la partecipazione della Schola Cantorum, in occasione delle principali festività della Chiesa, anche nella ordinaria celebrazione festiva la S. Messa è animata dal canto sostenuto dai numerosi presenti.
Don Eugenio, tutt'altro che assillante o coercitivo, ai suoi ragazzi propone, raccomanda, consiglia di accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia almeno una volta al mese, in quanto pratiche di Fede basilari per la formazione di una buona coscienza cristiana.
Ma una buona Comunione esige una buona Confessione.
Tanto severo in Oratorio, nel confessionale si incontra invece un don Eugenio padre buono, comprensivo, dolce, che con la remissione delle mancanze ti fa capire e ti conferma quanto sia grande la misericordia di Dio.
Non che ai suoi ragazzi risparmi raccomandazioni o anche qualche rimprovero; ,ma nella Confessione, a tu per tu con il ragazzo riesce a conquistare la sua fiducia e la sua confidenza, condizione che gli permette di penetrare, sempre con molto tatto e delicatezza, nell'intimità della sua anima.
Don Eugenio nutre una sentita e particolare devozione per la Madonna che, attraverso la preghiera e la predicazione, diffonde ampiamente tra i suoi ragazzi e anche tra i fedeli che frequentano la chiesa del Patronato Sant'Antonio, dedicata al Sacro Volto. Oltre a celebrare con la dovuta solennità le festività dedicate dalla Chiesa alla Vergine, nel mese di Maggio, per tradizione considerato "mese Mariano", si impegna con una particolare attività al culto per la Madonna.
Per tutto il mese di Maggio, nei giorni feriali, don Eugenio incontra in chiesa:
La chiusura del mese dedicato alla Madonna è solennizzata con una suggestiva processione che si svolge all'interno del Patronato