Filodrammatica

Il teatro inteso come impegno personale per chi recita o collabora, a qualsiasi livello, alla rappresentazione e come sano divertimento o fattore educativo per chi assiste alle recite, è una forma di spettacolo che don Eugenio valorizza e tiene in particolare considerazione, prova concreta della quale è il salone-teatro che fa costruire, nel 1938 con un palcoscenico quasi professionale.
Inoltre il teatro è uno dei mezzi per avvicinare al Patronato famiglie di diversi strati sociali ed integrarle fra loro.
Perciò per lunghi anni don Eugenio si impegna attivamente ad anima re e valorizzare la sezione filo drammatica dell'Oratorio.
Contemporaneamente, o alternativamente, in qualità di regista, scenografo, costumista, truccatore, tecnico del suono e delle luci, musicista, direttore d'orchestra, maestro del coro ecc. manda in scena numerosissime accademie, commedie, riviste, operette.
La buona riuscita della rappresentazione è sempre curata con lo stesso impegno: sia che si tratti di fare recitare pochi ragazzi, sia di fare recitare, come «Nel paese dei Fortunelli»,fino a centotrenta tra bambini, giovani, adulti.
Al riconoscimento entusiasta del pubblico si aggiunge, per alcuni lavori, il riconoscimento ufficiale e la premiazione da parte della Federazione Oratori Milanesi.
Nell'attività della filodrammatica don Eugenio sostiene una tradizione che dura per lunghi anni: lo spettacolo di S. Stefano, con il sorteggio dei premi della lotteria (tacchino, panettone, spumante!) e lo spettacolo di carnevale con la sfilata e la premiazione delle mascherine.

1956 Il Paese dei Fortunelli

La vita e le opere di don Eugenio Bussa

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