Le sette parole di Nostro Signore Gesù Cristo

In occasione del suo XXV anniversario di sacerdozio, nel 1953 don Eugenio Bussa ha composto “Le sette parole di Nostro Signore Gesù Cristo” musicando la composizione. La prima parte con parole riprese dai Vangeli di Giovanni, Luca e Matteo e la seconda parte con parole riprese dallo Stabat Mater.
Qualche piccola variante rispetto ai testi originali, che comunque non ne altera i contenuti, è risultata necessaria per necessità stesse della composizione.

Ascolta "Le sette parole di Nostro Signore Gesù Cristo"

28 Marzo 1975 La Schola Cantorum dell'Oratorio

28 Marzo 1975, La Schola Cantorun dell'Oratorio, con i suoi centoventi cantori, esegue "Le sette parole di N.S. Gesù Cristo". All'esecuzione assiste S.Ecc. Mons. Ferdinando Maggioni, Vescovo ausiliare di Milano.

I PAROLA

Dal Vangelo di Luca. (23, 32 - 34)

Con lui erano condotti altri due malfattori, per essere giustiziati.
Giunti al luogo detto Calvario, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e 1’ altro a sinistra.
Gesu’ diceva: “Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno”.
Poi divisero le sue vesti e le tirarono a sorte.

La ripetizione insistente dell’invocazione "Pater" ci fa conoscere la certezza che Cristo possiede sulla misericordia del Padre.

  • ERAT AUTEM HORA TERTIA ET CRUCIFIXERUNT JESUM.
  • JESUS AUTEM DICEBAT: 
  • PATER DIMITTE ILLIS, QUIA NESCIUNT QUID FACIUNT. 
  • INFLAMMATUS ET ACCENSUS PER TE, VIRGO, SIM DEFENSUS IN DIE JUDICII.
  • Era I’ora terza e crocifissero Gesù
  • Gesù allora diceva:
  • Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.
  • Infiammato e acceso d’amore per te, o Vergine, io sia difeso nel giorno del Giudizio.

II PAROLA

Dal Vangelo di Luca. (23, 39 - 43)
Uno dei briganti crocifissi con lui, lo bestemmiava dicendo: Se tu sei il Cristo, salva te e noi
Ma l’altro lo rimproverava: “Neppure tu temi Dio, benchè ti trovi con lui nel medesimo supplizio?
Per noi è giusto, perchè riceviamo degna pena per le nostre azioni, ma costui non ha fatto nulla di
male.
E diceva a Gesù: “Signore, ricordati di me quando sarai giunto nel tuo regno!
Gesù gli rispose: “In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso“.

III PAROLA

Dal Vangelo di Giovanni. (19, 25 - 27)

Presso la croce di Gesù stavano sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa, e Maria Maddalena.
Gesù vista sua madre, e lì presente il suo discepolo prediletto, disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio“ Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre." E da quel momento il discepolo la prese con sè.

La gioia di Cristo per la salvezza offerta al ladrone pentito viene sottolineata dalla solennità della conclusione. L’“Amen“ (io te l’assicuro) ripetuto più volte e il soffermarsi sul “tibi“ (a te) indicano la sicurezza che Cristo vuoi trasmettere al ladrone: “a te, proprio a te dono il mio paradiso“.

  • UNUS AUTEM DE HIS QUI PENDEBAT LATRONIBUS DICEBAT:
  • “DOMINE, MEMENTO MEI, DUM VENERIS IN REGNUM TUUM”.
  • ET DIXIT ILLIS JESUS: 
  • “AMEN DICO TIBI: HODIE MECUM ERIS IN PARADISO”. 
  • QUANDO CORPUS MORIETUR FAC UT ANIMAE DONETUR PARADISI GLORIA.
  • Allora, uno dei ladroni che pendeva dalla croce diceva a Gesù:
  • "Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno”
  • Gesù gli disse:
  • “In verità ti dico che oggi sarai con me in paradiso“
  • Quando il corpo morrà fa che all’ anima sia data la gloria del paradiso.

La spontaneità con cui Gesù ci dona sua madre, Maria, è espressa dal semplicissimo e lineare “Ecce filius tuus“, che fa da contrasto col momento drammatico della crocifissione.

  • STABANT AUTEM JUXTA CRUCEM JESUS, MATER EIUS ET SOROR MATRIS EIUS, MARIA CLEOPHAE, ET MARIA MAGDALENA. 
  • CUM VIDISSET ERGO JESUS MATREM ET DISCIPULUM STANTEM QUEM DILIGEBAT, DICIT MATRI SUAE: 
  • “MULIER ECCE FILIUS TUUS“. DEINDE DICIT DISCIPULO: “ECCE MATER TUA” 
  • ET EX ILLA HORA ACCEPIT DISCIPULO IN SUAM. 
  • SANCTA MATER ISTUD AGAS CRUCIFIXI FIGE PLAGAS CORDI MEO VALIDE
  • Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena.
  • Gesù, vedendo la madre e il discepolo che amava disse a sua madre:
  • “Donna, ecco tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” 
  • E da quel momento il discepolo tenne Maria nella sua casa.
  • Santa Madre, fa che le piaghe del crocifisso siano fortemente impresse nel mio cuore.

IV PAROLA

Dal Vangelo di Matteo. (27, 45 - 47)

Dall’ora sesta all’ora nona si fece un gran buio sulla terra.
Verso l'ora nona Gesù gridò con gran voce: “Eh, Eh, lamma Sabactani?”
Cioè: Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”

La calma e l’intensità della prima parte deI brano musicale introducono i momenti finali della vita di Gesù.
“Clamavit Jesus voce magna“ (Gesù gridò a gran voce) è il punto centrale del testo.
Il resto è una preghiera insistente, quasi una litania.
Anche Gesù, nel momento dell’abbandono di tutti, grida al Padre.

  • A SESTA AUTEM HORA TENEBRAE FACTAE SUNT SUPER UNIVERSAM TERRAM USQUE AD HORAM NONAM. 
  • ET CIRCAM HORA NONAM CLAMAVIT JESUS VOCE MAGNA DICENS:
  • “ELI, ELI, LAMMA SABACTANI?” HOC EST: “DEUS MEUS, DEUS MEUS, UT QUID DERELIQUISTI ME?”
  • FAC ME CRUCE CUSTODIRI MORTE CHRISTI PREMUNIRI CONFOVERI GRATIA.
  • Dall’ora sesta si formarono le tenebre su tutta la terra fino all’ora nona.
  • E verso I’ora nona Gesù gridò a gran voce:
  • "Eli, eli, lamma sabactani?" “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”
  • Fà che io sia protetto dalla croce, fortificato dalla morte di Cristo, ristorato dalla grazia.

V PAROLA

Dal Vangelo di Giovanni. (19, 28)

Dopo questo, Gesù, sapendo che tutto era compiuto, perchè si adempisse la Scrittura, disse: “Ho sete“.

Il crescendo del “Sitio“ (ho sete) dice quanto grande sia stata la sofferenza di Cristo, che addirittura implora un aiuto dagli uomini perchè gli allevino i dolori.

  • POSTEA SCIENS JESUS QUIA
    OMNIA CONSUMMATA SUNT,
    UT CONSUMMARETUR SCRIPTURAS DIXIT: “SITIO!"
  • FAC ME PLAGIS VULNERARI CRUCE HAC INEBRIARI OB AMOREM FILII
  • Dopo tutte queste cose, Gesù, sapendo che tutto ormai era compiuto, affinchè fosse compiuta la Scrittura disse “Ho sete!"
  • Fa che io sia ferito dalle piaghe, inebriato da questa croce per amore del Figlio

VI PAROLA

Dal Vangelo di Giovanni (19, 29 - 30)

Vi era lì un vaso pieno di aceto.
I soldati presero una spugna imbevuta di aceto, la misero in cima a una canna d’issopo e la accostarono alla sua bocca.
Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: “E’ compiuto".

Il triplice ”consummatum est“ (tutto è compiuto) cantato quasi sillabando, con una particolare marcatura sull’“est“, è l’affermazione solenne con cui il Cristo dice al Padre e a noi che la sua missione di salvezza è ormai compiuta.

  • ILLI AUTEM SPONGEAM PLENAM ACETO HYSSOPO CIRCUMPONENTES OBTULERUNT ORI EIUS. CUM ERGO JESUS ACCEPISSET ACETO DIXIT: 
  • “CONSUMMATUM EST” 
  • FAC UT PORTEM CHRISTI MORTEM PASSIONIS EIUS SORTEM ET PLAGAS RECOLERE
  • Quelli allora, collocando su un ramo di issopo una spugna imbevuta di aceto l'avvicinarono alla sua bocca. Quando Gesù prese l’aceto disse:
  • “Tutto è compiuto”
  • Fà che partecipi alla passione e morte di Cristo e mi ricordi delle sue piaghe

VII PAROLA

Dal Vangelo di Luca. (23, 46)

Gesù gridando a gran voce disse:
“Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”.
E detto questo, spirò.

Con una voce che si va lentamente smorzando (ait: disse), Cristo si affida totalmente al Padre. “Nelle tue mani affido il mio spirito - in manus tuas commendo spiritum meum“, cantato con serenità e abbandono, esprime la certezza che oltre la morte c’è un Padre buono che attende.

  • ET CLAMANS VOCE MAGNA
    JESUS AIT:
  • "PATER IN MANUS TUAS COMMENDO SPIRITUM MEUM".
  • VIDIT SUUM DULCEM NATUM MORIENTEM DESOLATUM DUM EMISIT SPIRITUM.
  • AMEN.
  • E gridando a gran voce Gesù disse:
  • "Padre in mano tua affido il mio spirito".
  • Vide il suo dolce Figlio nella desolazione della morte fino a quando esalò la sua anima.
  • Amen.
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