La passione di don Eugenio per la fotografia non segue un campo preferenziale; abile fotografo, un fiore, un panorama, un'istantanea, un ritratto, una fotografia a poche persone o a un folto gruppo sono sempre un buon soggetto per la sua mitica CONTAX.
Chi non ricorda le estenuanti pose davanti al suo obiettivo! Critico esigente, non sono molte le fotografie, fatte da altri, che lo soddisfano appieno tuttavia, scattale da lui o da altri, non ne butta via nessuna; nella sua raccolta, passata dopo la sua morte all'archivio fotografico parrocchiale, ne sono conservate qualche migliaio.
La fotografia, insegna, è un documento fedele, una testimonianza che fa rivivere gli avvenimenti, gli ambienti e le persone!
E raccomanda: " ...quando fate una fotografia, mettete poi sul retro luogo, data e se potete qualche altro dato: a distanza di tempo non farete confusioni e sarete sempre correttamente documentati".
1974 Passo del Gavia, la finestra della camera di don Eugenio, fotografia di don Eugenio
A distanza di qualche anno don Eugenio, allo scopo di vivificare un caro ricordo dell’anziano Pontefice e testimoniare la sua devozione sacerdotale, illustra con magnifiche fotografie, in gran parte eseguite da lui, il viaggio percorso dall'allora Arcivescovo di Milano: Ponte di Legno - Passo di Gavia - S. Caterina Valfurva.
Il 19 Luglio 1976 don Eugenio è ricevuto in udienza privata da S.S. Paolo VI al quale dona, a nome del Patronato, l'album con una raccolta di veri capolavori fotografici, che gli è costato oltre due anni di lavoro.
Il Pontefice è commosso per il magnifico dono e don Eugenio è felice di averlo fatto contento.
19 Maggio 1976 - Città del Vaticano: don Eugenio presenta a S.S. Paolo VI l'album di fotografie dono del Patronato Sant'Antonio